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San Paolo di Jesi

San Paolo di Jesi

Scritto da museosartarelli il 20 Giugno 2019 in Storia

I suoi amministratori vollero che si aggiungesse “di Jesi” nel 1863, sia per distinguere il loro paese da altre località con lo stesso nome, sia per ufficializzare nel nuovo stato unitario quello che per secoli, almeno fino al Millesettecento, nello Stato Pontificio, era stata la dizione consueta. Sorto come agglomerato attorno ad uno ormai scomparso monastero di San Paolo, nelle vicinanze dell’attuale paese, divenne nel corso del XIII secolo un piccolo centro fortificato (castrum) ai confini tra il contado di Jesi e quello di Osimo. Ha fatto sempre parte del contado di Jesi, come comunità autonoma, ma avendo pur sempre stretti rapporti con la città, in particolar modo per le proprietà terriere e per prodotti quali grano e vino. Durante il regime fascista fu incorporato a Staffolo costituendo una sola unità amministrativa. Caratteristica del suo territorio sono alcuni piccoli vulcani di fango, “bagni” o “bollitori”, vale a dire emissioni di fango bollente che acquistano la forma di un piccolo cono. Un piccolissimo paese con una popolazione quasi sempre al di sotto dei mille abitanti e che ha conservato il suo orgoglio e la sua tenacia nel lavoro.

Riccardo Ceccarelli